Brindellone di Firenze: tradizione di Pasqua

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Ti sei mai chiesto perché a Firenze diamo fuoco al Carro, la domenica di Pasqua? Beh i fiorentini è vero, hanno un temperamento piuttosto orgoglioso e incline alla burla, ma ti assicuro che i motivi non sono questi. Non è nemmeno per far baldoria, anche se un pizzico di verità c'è, ed è forse il motivo per cui il nostro carro si chiama “Brindellone”.

Ma procediamo con ordine; del contributo che ha dato l’alcool alla tradizione della Pasqua fiorentina, ne parleremo dopo.

Un giovane dal naso adunco, sale per primo sulle mura di Gerusalemme. Sul punto più alto della Città Santa, issa la bandiera bianca e vermiglia della Prima crociata. Gerusalemme è liberata e il giovane dal naso adunco, Pazzino de’ Pazzi, torna a Firenze da eroe, con tre pietre del Santo Sepolcro, avute come ricompensa per aver contribuito alla liberazione della Città.

Nel 1101, i crociati portarono a Firenze la tradizione di accendere delle fiaccole davanti ai luoghi di culto. Il fuoco, nato dallo sfregamento delle tre pietre sacre, era considerato purificatore e veniva portato in ogni abitazione, il sabato Santo. Inizia così la secolare tradizione che lega la famiglia de’ Pazzi allo Scoppio del Carro.

Nel Trecento, il fuoco era acceso sulla sommità di un alto braciere ed era portato in giro per la città su un carro. L’addetto - costretto a fermare il mezzo per permettere ai fedeli di attingere alla fiamma itinerante - ingannava il tempo nei banchetti allestiti per l’occasione. Dopo ogni sosta, la sua camminata si faceva sempre più instabile. Il catafalco su ruote non era maneggevole da governare sulle stradine sconnesse, perfino per un conducente sobrio, e forse l’oscillare incerto del carro gli sarà valso l’appellativo di “Brindellone”. Per la verità, questo nome, i fiorentini lo avevano già affibbiato ad un altro carro che andava in giro per la città, in occasione delle celebrazioni della Zecca fiorentina. La festa è scomparsa da secoli, ma la si ricorda per la genesi del nomignolo che, da allora, indica tutti i carri che attraversano la città per le feste.

Negli anni, i fuochi d’artificio sostituirono i bracieri accesi con le pietre di Gerusalemme. Nel 1494 la famiglia de’ Pazzi decise di far costruire un carro imponente - che non fosse divorato dalle fiamme ad ogni celebrazione. Ebbene, il carro che ogni anno vedi “scoppiare” davanti al Duomo è esattamente l’ultimo costruito dalla nobile famiglia fiorentina.

Cosa fare a Pasqua a Firenze

Che cosa succede prima dello scoppio del carro? Alle 6 di mattina i bovi (di razza Chianina) vengono addobbati con fiori e portati in Via il Prato, dove è custodito il carro.

Alle 8 il carro parte verso il Duomo, in corteo insieme ai figuranti e agli sbandieratori.

Alle 11 si accende la miccia del razzo montato sotto la colombina che vola sibilando lungo un cavo d’acciaio, accende i mortaretti e i fuochi d’artificio che armano il carro.

Lo spettacolo termina con l'esplosione di un dispositivo che libera le bandierine sulla sommità della struttura e, se la colombina compie il suo percorso di andata e ritorno verso la navata del Duomo, sarà di buon auspicio per tutti!

Se vuoi passare una Pasqua indimenticabile, goditi la tradizione millenaria fiorentina e poi passeggia per le strade intorno al Duomo.

Ci sono posti meravigliosi da visitare. Il nostro negozio apre alle 13:30. Sali al primo piano, goditi il formicare confuso delle persone in piazza Duomo e osserva il campanile di Giotto da una posizione privilegiata. Fatti un selfie unico e, già che ci sei, ricordati di fare una foto alla nostra Buchetta.

C’è chi scommette che la data impressa sulla pietra sia il 1369, tu che ne pensi?

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